Oscillo tra il pensiero che ho bisogno di una pausa, per fare ordine e cercare di capire cosa sta succedendo, e il pensiero opposto che mi dice che la pausa è meglio che non me la prendo e continuo a fare cose senza pensarci troppo, che alla fine mi fa bene, nel senso che riesco a fare le cose per davvero.
A parte che una pausa, che si intende almeno un pomeriggio speso a casa da sola, senza programmi e con la possibilità sdi fare quel che mi va, non posso prendermela dato che ho due esami tra una settimana e la roba da studiare è tanta.
Vorrei una pausa però per capire come sono riuscita a fare le cose che ho fatto nell’ultimo mese, quante possibilità ci sono che man mano io faccia sempre più, voglio spingermi sempre un po’ più in là?
Per fortuna c’è gloria con cui posso parlare di me e di quel che mi succede, che mi fa riflettere sugli accaduti e su quanto mi sono dimostrata forte nelle ultime settimane.
Martedì rivedo la psichiatra che, per chi se lo fosse perso, un mese fa mi aveva lasciato il compito di sforzarmi di fare la cose che non mi andrebbe di fare.
E io di cose penso di averne fatte un po’.. Vi elenco le più significative, che si sommano a tutte le volte che sono uscita di casa per prendere i mezzi e andare all’università pur avendo un po’ di ansia e paura generalizzata:
- Ho iniziato uscendo con un’amica e osando mangiare da McDonald’s. All’inizio è stata dura, ma neanche tanto. È stato bello e ne serbo un bel ricordo.
- Il sabato successivo ho bevuto un semplice caffè con un’altra amica nel bar davanti casa. Ero un po’ agitata, probabilmente perché era una cosa programmata e non decisa all’ultimo minuto. Il ricordo al bar non è dei migliori. Non all’inizio almeno. Ma alla fine è andata bene, mi piace molto parlare con lei.
- La settimana dopo credo sia stata abbastanza tranquilla, tenendo conto che sono sempre uscita e che comunque a volte mi viene ansia a caso quando esco di casa o sono in procinto di uscire (per andare in università tendenzialmente)
- Poi un sabato sono uscita con un’amica, una ex compagna delle superiori e un prof delle superiori. Gli ultimi due non li vedevo da due anni. È stata dura. Molto dura. Faticavo a parlare con l’amica con cui ho raggiunto assieme il posto dell’appuntamento (un baretto carinissimo). Respiravo male e per questo mi girava un po’ la testa. Una volta incontrato il prof non ce l’ho fatta e dopo due minuti ho vomitato restando di pochi passi dietro a loro. Quello che è successo dopo è che mi sono sentita terribilmente sola dato il fatto che nessuno se n’era accorto (a parte forse chi camminava dietro di me, ma non lo saprò mai) e ho continuato a camminare per raggiungerli come se niente fosse. Poi le cose si sono man mano sistemate dato che l’amica mi è stata davvero vicino, mi confortava, mi rassicurava e mi sorrideva. È stato un magnifico sabato. Ero contentissima di essere andata, di aver partecipato. Mi sono divertita e tornando ho invitato l’amica a casa e abbiamo chiacchierato sul suo malessere e ci sono rimasta sapendo che stava male e che si sente tanto sola.. ci sono passata e so cosa significa. È stato bello. Mi sono sentita vicina a lei dopo davvero tanto tempo. E si è aperta e mi ha ascoltato a sua volta. Bellissimo.
- Sabato scorso sono stata da un amico, è stato difficile uscire di casa, prendere il tram, poi il bus e poi andare a prendere i biglietti per il viaggio in treno, ma sono risucita a fare anche quello ed ero contenta.
- Domenica scorsa: sono andata con l’amica dal don della nostra adolescenza che se ne andò via ormai 6/7 anni fa con molto rammarico da parte di noi giovani che man mano ci siamo anche allontanati dall’oratorio e dalla chiesa in generale. Il programma era: messa (sono anni che non faccio manco quella se non quella di natale), poi cazzeggio in un bar fino alle 12 che lui finiva l’altra messa e poi saremmo andate a casa sua per pranzare. È cominciato tutto bene, ero piuttosto tranquilla data la situazione, e probabilmente anche perché ero leggermente in ritardo e non ho pensato troppo. Ho raggiunto l’amica e il viaggio in treno è stato rilassante. Arrivate alla chiesa rivederlo è stato bello. Ci ha abbracciate e poi è scappato per la messa (la prima). Anche la messa è stata bella e l’ho ascoltata tutta, parola per parola. Poi siamo andare al bar e stavo bene: pensavo ogni tanto al pranzo e che se avessi avuto tanta ansia avrei potuto chiedergli un semplice tè e cavarmela tranquillamente. Ah, non ve l’ho detto, lui sapeva del mio problema e questa cosa mi tranquillizzava: non dovevo fingere o inventarmi chissà quale scusa per evitare il vomito. Alla fine ho magiato una fetta di carne. Poi mi sono tranquillizzata e ho mangiato anche pane e salame e due mandarini e il caffè. Ero contenta. Davvero tanto tnato. Come la settimana prima, ma forse di più perché non avevo vomitato. Anche quella è stata una bellissima giornata. E l’amica la sentivo semprepiù vicino dato che ci eravamo lasciate dicendo che saremmo andate al icnema a vedere “Animali fantastici e dove trovarli”.
- Ieri appunto ho visto il film di cui poco sopra al cinema e mi è piaciuto un sacco. Poi di sera sono andata a teatro. Spero di rivedere l’amica presto. Ci sto proprio bene adesso.
- Veniamo a oggi. Compleanno di mia mamma, qualche giorno fa mi ha proposto di andare a mangiare gnocco fritto in un ristorante in cui siamo andati una sola volta tipo 6 anni fa e in cui io ero stata male e avevo vomitato e non ho più voluto andare. Ho approfittato dell’ulteriore sfida per la mitica C. (che sarei io) e le ho detto che andava bene. E ieri sono risucita a non pensarci proprio facendo le cose che ho fatto.. stamattina mi sono svegliata bene e ho fatto colazione tranquillamente. Poi man mano l’agitazione saliva, lentissimmamente. Sono uscita di casa pensando che ce l’avrei fatta anche questa volta, che dovevo fidarmi di me e pensare che nella peggiore delle ipotesi avrei anche potuto stare male, tanto ero con la mia famiglia. Ho iniziato a mangiare tranquillissimamente, e ce la facevo:ho mangiato e stavo bene, man mano. Poi è successa una cosa strana: ad un certo punto mi è venuto un conato di vomito e ha iniziato a girarmi poco poco la testa e ho cominciato a sudare un pochino. Avevo il terrore di vomitare e quando il conato è passato senza uscirmi dalla bocca, ho continuato a concentrarmi sul respiro e a pensare “adesso passa adesso passa adesso passa” e cosi è stato. Poi ho continuato a chiacchierare con mio fratello e ad un certo punto è tornato, e avevo di nuovo paura e sopratutto non capivo cosa staesse succedendo: non mi era, che io ricordi, mai successo di stare bene man mano e mangiando sempre più, di avere un tracollo del genere e di avere quasi il vomito dopo che ero riuscita a stare bene fino a quel punto… è stato strano, e ne parlerò con gloria. Comunque sono contenta anche oggi di essere andata e di non avere vomitato e di aver fatto felice i miei e mia mamma per il suo compleanno.
Ecco. Questo e stato il mio mese. Ne sono successe di cose eh? Soprattutto per una come me.
Sono piuttosto soddisfatta. Sento di starmi muovendo e questo mi dà la carica per continuare e a muovermi.
Ho speranza, anche se, meno spesso del solito, ogni tanto mi chiedo dove andrò a parare, se ad un certo punto avrò paura di procedere e liberarmi finalmente della parte di me che mi ha così tanto tarpato le ali in tutti questi anni.
Non so dove andrò, ma ora come ora mi fa stare bene andare avanti così.
Buona serata
C.
P.s: vorrei anche leggere i vostri articoli, ma davvero ho poco tempo libero e quando ce l’ho lo uso per… no, non mi viene in mente quando ne ho avuto ultimamente. Ho letto molto i giornali online per informarmi sul referendum. Non mi viene in mente altro.
Mi rifarò sui vostri blog, lo spero!! ♡♡♡
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