Il mio curriculum fa cagare.
Io non ho fatto niente se non 3 anni coi dei ragazzetti a catechismo e 4 mesi ad aiutare una ragazza con i compiti di inglese. Poi mi ha scaricato.
Mia mamma mi ha detto che non posso arrivare a 23 anni senza aver mai fatto nessun tipo di lavoro. E ha ragione.
Io le ho detto che ultimamente non sono molto per la quale e lei mi ha risposto che lo sa, ma *e la frase che ho scritto prima*.
No lei non lo sa.
Checcazzo dovrebbe sapere se con me non parla e con la mia psicologia neppure?
L’ultima volta l’ho portata a conoscere la mia psichiatra e oltre ad essermi sembrata imbarazzata e poi infastidita, non vedeva l’ora di andarsene e ha raccontato palle su palle per zittirla e finire la seduta. Praticamente le disse che avrebbe fatto qualcosa per stare meglio e evitare che l’ansia la sovrasta. Grazie al cazzo mamma.
Non sanno niente di come sto.
Non possono neppure immaginarlo.
Non sanno cosa desidero.
Ed è anche colpa mia se vivono nella inconsapevolezza.
Come quei genitori che il figlio si suicida e pensano fosse solo timido.
No.
Poi penso di giustificarmi.
Che mia madre pensa che quel non mi sento molto per la quale sia una scusa da usare tatticamente per la mia voglia di non fare un cazzo.
Come farei senza i miei pomeriggi interi per studiare che poi però scrivo sul blog?
Quando potrei vedere film in streaming?
Quando potrei sdraiarmi se non mi va di fare qualcosa?
Come potrei rifiutarmi di lavorare?
Non posso scappare.
Ma io scappo?
Non lo so.
non so mai niente.
Probabilmente sono tutte scuse che mi do.
Probabilmente non ho neanche voglia di uscire davvero da questo tunnel.
Mi faccio schifo.
E mi lamento e scrivo che mi lamento e mi lamento che mi lamento e continuo a non fare altro.
Bah.
L’amarezza.
Quando riguarda la procura vita è dura, davvero.
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